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La danza e la crescita armonica dei bambini

È risaputo che l’elemento ritmico-musicale riveste un’importanza fondamentale nella formazione dell’individuo. In particolare, secondo il noto teorico e coreografo Rudolf Laban, nella danza si realizza una cooperazione organizzata delle nostre facoltà mentali, emotive e corporee che si traduce in azioni la cui esperienza è fondamentale per lo sviluppo della coordinazione, dell’armonia e della personalità.

La danza infatti è movimento, e quindi attività motoria, ma è anche ritmo e pertanto è intimamente legata alla musica.

La danza è uso dello spazio, e quindi geometria, non quella statica dei libri, ma quella vissuta con il proprio corpo nello spazio reale, una geometria dinamica che costruisce figure in movimento.

Come la musica e le arti, la danza è un linguaggio del tempo e dello spazio, privo di confini e frontiere politiche e culturali; da qui la possibilità di conoscere culture ed espressioni di epoche passate e di popoli lontani, favorendo l’interculturalità.

In ambito scolastico, l’acquisizione di abilità espressivo-motorie attraverso la pratica di danze e balli collettivi risulta particolarmente efficace, in quanto favorita da una dimensione di divertimento e di piacere funzionale.

Nella danza, infatti, coordinazione, spazio e ritmo si completano, si affinano e si armonizzano attraverso un’esperienza di gioco collettivo all’interno di una situazione musicale.

Tramite la danza è possibile, in un contesto ludico e socializzante, raggiungere diversi tipi di obiettivi:

  • funzionali: coordinazione generale, lateralità, coordinazione segmentaria;
  • cognitivi: organizzazione spazio-temporale, senso ritmico, contare con il tempo, sensibilità espressiva ed estetica, imitazione motoria, potenziamento fisiologico, percezione sonora e musicale, produzione musicale;
  • relazionali: socializzazione, cooperazione, integrazione, relazioni dinamiche, autostima.

Ecco perché a scuola bisognerebbe inserire le attività coreutiche all’interno dell’offerta formativa, insieme alle altre forme d’arte e agli sport.

Ma che tipo di danze proporre nella scuola di base?

Nel volume Danzare a scuola, a cui rimandiamo per ogni approfondimento in merito, Maurizio Padovan traccia 3 possibili itinerari interdisciplinari:

A) Girotondi e balli infantili (per alunni della Scuola dell’Infanzia, della Scuola Primaria e del primo anno della Scuola Secondaria): girotondi infantili provenienti dalla tradizione popolare e semplici coreografie composte per uso didattico.
B) Girotondi e balli storici (per alunni della Scuola Primaria e della Scuola Secondaria), tratti da varie epoche, sia in versione originale, sia adattati a uso scolastico.
C) Girotondi e balli del mondo (per alunni del secondo biennio della Scuola Primaria, della Scuola Secondaria di Primo e di Secondo Grado): danze popolari provenienti da alcune culture europee ed extraeuropee.

Le attività proposte consentono di operare relazioni – oltre che con la Musica con cui è strettamente legata – anche con la Geometria, la Storia, la Geografia, le Lingue Straniere e l’Educazione all’Immagine, concorrendo al raggiungimento di una visione globale del sapere.

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