Qualche giorno fa abbiamo aperto un box domande su Instagram per chiedervi quali fossero le aspettative e le principali preoccupazioni in vista della ripresa scolastica. In questo articolo condividiamo il quadro emerso dalle vostre risposte, provando anche ad offrire qualche possibile soluzione rispetto alle questioni più comuni.
Purtroppo la maggior parte di voi – soprattutto nelle scuole pubbliche – lamenta la mancanza di risorse: spesso non si hanno a disposizione strumenti, materiali, dotazioni tecnologiche o spazi adeguati per le vostre lezioni, per lo più perché le finanze statali o comunali sono limitate, oppure perché è proprio il budget destinato alle attività musicali a non essere sufficiente.
In generale, è emerso che i più demotivati sono coloro che temono (o già sanno) di non poter contare sul supporto istituzionale: per fortuna ormai succede sempre più raramente, ma quando si ha a che fare con un Dirigente che considera l’educazione musicale una materia di serie B, portare avanti il proprio lavoro con entusiasmo e serenità è davvero pesante e complicato, perché significa che non si potrà contare né su un sostegno a livello personale, né su un investimento in termini di risorse e formazione.
Molti insegnanti di musica si sentono sottovalutati anche da colleghi di altre discipline o da genitori che non comprendono il valore e le potenzialità della musica. Le conseguenze di tutto ciò non si ripercuotono solo sul piano della frustrazione personale, bensì anche nell’impatto sugli alunni e nella loro considerazione.
In tanti siete preoccupati per la gestione del gruppo-classe (ed è bello sapere che vi state formando e aggiornando per migliorare le vostre competenze in tal senso): nella scuola dell’obbligo, diversamente dai contesti facoltativi extra-scolastici, ci si trova a lavorare con alunni estremamente diversi quanto a motivazione, interessi e abilità musicali. Inoltre, occorre conoscere le strategie didattiche per l’inclusione di bambini e ragazzi con bisogni educativi speciali.
Diverse risposte riguardavano la difficoltà (e il dispiacere) di avere troppo poco tempo per fare lezione, per lo scarso numero di ore dedicate alla musica nel curriculum scolastico. Altre riportavano ansia o preoccupazione per le attività di pianificazione.
Infine, un problema condiviso da tantissimi docenti è la precarietà, una condizione che non solo influisce negativamente sulla motivazione e sull’efficacia dell’insegnamento, ma priva anche gli studenti di quella continuità educativa necessaria per un apprendimento solido e coerente. La stabilità del corpo docente è fondamentale per garantire una scuola di qualità, capace di formare le generazioni future in un ambiente sereno e stimolante.
Qualche possibile soluzione
Per ovviare alla carenza di strumenti musicali, si possono progettare attività e laboratori per la costruzione di strumenti e/o oggetti sonori con materiali di scarto o di riciclo. Per idee e indicazioni puoi basarti su “Il suono segreto delle cose” o “Suoni di carta”.
Non dimentichiamoci, inoltre, che la voce e il corpo sono già di per sé degli strumenti musicali! E se non sai da dove partire, puoi attingere ai tanti volumi dedicati al canto e alla body percussion.
Molti brani del nostro repertorio sono disponibili gratuitamente nelle principali piattaforme di streaming (Spotify, Amazon Music, YouTube Music, Apple Music, ecc.). Spunti per varie attività ci sono, altresì, sul nostro canale YouTube o sui nostri profili social (su IG @progettisonori e su FB @PSdidattica).
Per quanto riguarda il mancato supporto o riconoscimento, può essere utile creare occasioni per promuovere l’importanza dell’educazione musicale a livello scolastico e comunitario, cercando di coinvolgere i colleghi o le famiglie nelle attività musicali. Fare musica non significa solo cantare e suonare: fare musica è ascolto attivo, movimento, sperimentazione, improvvisazione, creatività, manipolazione, scoperta, condivisione, relazione, rispetto reciproco, crescita. Chi non ha un vissuto in cui la musica ha trovato abbastanza spazio, non è in grado di apprezzarne le potenzialità, per questo è importante offrire un nuovo sguardo, un’opportunità.
Invece per incentivare la motivazione degli alunni, è bene proporre quanto più possibile attività che stimolino la loro creatività e la partecipazione attiva. Strategie efficaci e modelli di percorsi operativi si trovano in “Percorsi empirici di educazione alle Musiche”.
L’interesse e l’entusiasmo degli alunni sono le armi più efficaci anche contro il problema delle poche ore a disposizione: se si fa fatica a catturare e mantenere l’attenzione del gruppo, l’ora canonica si riduce ulteriormente. Quindi è fondamentale iniziare la lezione in modo coinvolgente e strutturare un programma in cui si punti a fare “il giusto”, ma nel migliore dei modi: non c’è bisogno di insegnare 10 canti ma un paio fatti bene, magari lavorandoci non solo a livello vocale ma in quante più direzioni possibili.
Un altro aspetto decisivo è quello di riuscire a rendere le attività inclusive rispetto ai disturbi dell’apprendimento e ai bisogni educativi speciali. La maggior parte dei nostri materiali sono pensati per essere modulabili e personalizzabili, ma se cerchi attività musicali pensate nello specifico per supportare lo sviluppo o il potenziamento delle capacità linguistiche, psicomotorie, relazionali, comunicative ed espressive dei bambini tra infanzia e primaria, ti suggeriamo i volumi “Ritmo Canto e Dislessia” e “L’Albero fiorito”.
A proposito di programma: è sempre bene giocare di anticipo, sfruttando i mesi estivi per raccogliere idee, selezionare contenuti e iniziare a progettare le attività. Ti ricordiamo che per un riferimento normativo e una proposta pratica di programmazione musicale, può essere utile il volume ad essa dedicato: “La Programmazione musicale verticale”. Anticipare la progettazione è sicuramente vantaggioso anche per non trovarsi sopraffatti dagli oneri burocratici.
Infine, la formazione docenti è fondamentale, oltre che obbligatoria: per trovare nuovi stimoli, nuovi materiali, sperimentare su se stessi metodologie innovative, confrontarsi con altri docenti, fare rete. Noi abbiamo la fortuna di vederlo sul campo: notiamo i vostri occhi illuminarsi, la vostra voce prendere vigore e sicurezza… la carica che può arrivare da un’esperienza formativa è innegabile! A tal proposito, la pagina di riferimento per i nostri corsi è questa: https://www.progettisonori.it/categoria-prodotto/formazione/https://www.progettisonori.it/categoria-prodotto/formazione/
L’insegnamento richiede davvero tanto impegno, creatività e passione. Spesso noi stessi siamo contagiati dal vostro entusiasmo e dalla vostra energia, ecco perché non mancheremo mai di farvi sentire il nostro supporto!
Un grandissimo in bocca al lupo a tutti!!