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Bonus Musica

Dopo una lunga iniziativa condotta dal Forum Nazionale per l’Educazione Musicale insieme all’ARCI Nazionale, la nuova Legge di Bilancio (commi 346 e 347) ha introdotto il Bonus Musica, pensato per coloro che stanno frequentando scuole di musica certificate.

Si tratta di una detrazione fiscale del 19% (fino a un massimo di 1.000 euro) riservata alle spese sostenute nell’anno 2021 per l’iscrizione annuale e l’abbonamento di ragazzi e ragazze di età compresa tra i 5 e 18 anni a conservatori di musica, a istituzioni di alta formazione artistica, musicale e coreutica (AFAM) legalmente riconosciute ai sensi della legge 21 dicembre 1999, n. 508 a scuole di musica iscritte nei registri regionali nonché a cori, bande e scuole di musica riconosciuti da una pubblica amministrazione.

Il bonus si ottiene iscrivendo la spesa nella dichiarazione dei redditi, utilizzando modelli appositi messi a disposizione dall’Agenzia delle Entrate (ad esempio il 730) in cui dovranno essere riportate tutte le spese sostenute, allegando i relativi giustificativi. La misura è accessibile a partire dalla dichiarazione dei redditi 2021 (puoi scaricare il nuovo modello 730 qui). Non è ancora chiaro, invece, se e come sarà disponibile il bonus musica per l’anno di imposta 2022.

Per beneficiare della detrazione, il contribuente deve aver effettuato un pagamento tracciabile, ossia con versamento postale o bancario, o con carte di debito, carte di credito, carte prepagate, assegni bancari e circolari; e possedere un reddito complessivo del nucleo familiare inferiore a 36 mila euro.

Essendo una detrazione, l’ammontare del bonus musica potrà essere utilizzato come credito d’imposta per diminuire la somma delle tasse eventualmente da pagare, come già avviene, ad esempio, per le spese mediche sostenute dai componenti del nucleo familiare o per l’iscrizione a corsi di natura sportiva.

La detrazione spetta se le spese sono state sostenute per i familiari fiscalmente a carico (ad esempio i figli). Inoltre, tale detrazione può essere ripartita tra gli aventi diritto (ad esempio i genitori). In questo caso sul documento di spesa va indicata la quota detratta da ognuno di essi. L’importante è che la spesa complessiva non superi i 1.000 euro per ciascun figlio.

Se la spesa riguarda più di un figlio, occorre compilare più parti del modello di dichiarazione dei redditi e la spesa sostenuta con riferimento a ciascuno di essi.

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