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Per un corpo-mente musicale

di Maurizio Spaccazocchi

Con l’espressione corpo-mente intendiamo esaltare il Mindful Body umano, intendendo così una mente piena di corpo o un corpo pieno di mente. Ed è già da questa specificazione che non si può fare a meno di sostenere la profonda e costante relazione dell’essere umano come entità corporea-mentale.

Se ora volessimo traslare e rispettare questa globalità corporea-mentale nel contesto educativo-musicale, saremmo obbligati ad affermare che non può esistere un’educazione musicale che non sviluppi nel bambino, come in ogni persona, una esperienza che ha il compito di pro-muovere uno stato re-attivo che potremmo definire emo-tono-fono-musicale. Emo inteso come stimolo per la formazione e lo sviluppo di un vissuto emozionale, Tono inteso come stimolo e sviluppo di una memoria psico-motoria sia generale che raffinata, Fono come stimolo mirato a sviluppare tutta una memoria della realtà fonica offerta dagli ambienti naturali e artificiali, Musicale come stimolo mirato a sviluppare un corpo-mente che possa neurologicamente parlando potenziare la Fonomnesi, cioè quella dote musicale in grado di creare una ricca memoria musicale integrata in questo nostro corpo pieno di mente o, se vogliamo, in questa nostra mente piena di corpo.

Ecco che, anche detto in modo molto sintetico, la vera esperienza musicale educativo-formativa non può che attivarsi in forma incarnata, come ad esempio quella che il feto prima e il neonato poi vive nella relazione con la madre.

È da questa relazione materna che il nostro corpo pieno di mente trova i primari e prioritari stimoli per realizzarsi come Homo Musicus, vivendo realmente le variegate musicalità Audiens (evoluzione graduale della propria memoria musicale generale), Movens (evoluzione graduale della propria dimensione gesto-espressivo-motoria), Loquens (evoluzione graduale del linguaggio parlato come atto semantico, ritmico, fonetico, intonativo ed energetico), Cantans (evoluzione graduale della propria voce cantata nelle forme sociali acquisite sia tanto in famiglia quanto poi nella società), Sonans (evoluzione graduale dei vari e possibili atti manipolatori di oggetti sonori e strumenti musicali), Videns (evoluzione graduale del rapporto fra suono e segno tanto a livello iconico che arbitrario) e Sapiens (evoluzione intellettivo-cognitiva e interpretativa in stretto rapporto con le pratiche musicali vissute).

Ed è così che, anche dalle varie musicalità umane, si conferma ulteriormente quanto una educazione musicale debba, prima di tutto, viversi con il proprio corpo pieno di mente.

Abbiamo sentito il bisogno di sintetizzare questi aspetti musicali umani che dimostrano quanto una formazione musicale di base non possa essere falsamente promossa da pratiche digitali illusorie, che nulla hanno a che fare con l’evoluzione di cui un corpo-mente integrato ha realmente bisogno.

Genitori, giovani, educatori, una vera educazione musicale è molto più simile a una esperienza d’amore: perché l’amore è quel grande vissuto che si può comprendere solo quando tutta la nostra persona ne è stata coinvolta, cioè ne ha vissuto una piena e viva esperienza.

Non dimentichiamo mai che la stessa parola ‘esperienza’ viene dal latino experiri che tratta un reale vissuto corporeo-mentale che può solo offrire risultati alla luce di un’esperienza musicale integrata. In ogni vissuto musicale umano, in principio, c’è un corpo pieno di mente che ha il diritto e il dovere di evolversi il più possibile. E dunque solo dopo essersi presi cura di questo nostro corpo-mente musicale potremo, essendo ricchi di memorie musicali incarnate, iniziare a “giocare” con le culture musicali digitali e con le Chat Gpt Musicali.

A questo punto sarà proprio il nostro stesso corpo-mente musicale a capire quanto ci possa essere di buono nella cultura digitale musicale. Naturalmente senza mai dimenticare l’antico detto latino per cui abusus non tollit usum, che poi sarebbe come dire che è con il giusto uso di ogni cosa che possiamo rendere il nostro corpo-mente musicale più vero e reale.

Non fidiamoci delle facili illusioni: non sono queste un buon esempio di educazione musicale per i nostri figli. Il nostro sistema nervoso è programmato per l’azione, perciò la migliore azione che possiamo fare è quella che rispetta il corpo-mente, in tutte le esperienze integrate, e quindi anche quelle musicali.

Convinciamoci: non c’è nessuna esperienza importante che non richieda un impegno totale della nostra persona, un impegno che nasce e si sviluppa soprattutto nel gioco e nel piacere di scoprire l’effetto che fa l’azione vitale stessa del nostro corpo pieno di mente.  

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