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La notazione TUBS

Di cosa si tratta?

La notazione TUBS (acronimo di Time Unit Box System) è una notazione ritmica sviluppata da Philip Harland e James Koetting negli anni ’60 del secolo scorso, per annotare dei ritmi africani difficilmente trascrivibili con la scrittura musicale occidentale.

Come funziona?

È un sistema caratterizzato da sequenze orizzontali di piccoli quadrati (o rettangoli). Ogni “scatola” corrisponde ad una pulsazione (ossia l’unità di tempo): se è vuota rappresenta il silenzio (pausa), se ha un pallino rappresenta una pulsazione suonata, se ha due pallini rappresenta due suoni da eseguire nel tempo di una pulsazione.

Quando è stata introdotta in ambito didattico?

In Italia il merito di aver compreso l’efficacia didattica della scrittura TUBS si deve a didatti e pedagogisti tra cui Gaetano Cucchia, Ciro Paduano, Lanfranco Perini, Maurizio Spaccazocchi, Enrico Strobino, che per primi l’hanno usata sistematicamente in pubblicazioni per la scuola di base, contribuendo così alla sua diffusione.

Alcuni esempi:

Da “Noi e la Musica 1” (INS.) p. 37 e “Noi e la Musica 2” (INS.) p. 44.
Da “Cantare, suonare, comprendere l’Inno d’Italia”

Quali sono i vantaggi principali?

La notazione TUBS è la codifica più intuitiva e chiara per i bambini di età inferiore ai 7-8 anni. In presenza di alunni con BES, risulta particolarmente efficace per potenziare l’abilità di letto-scrittura e compensare le difficoltà di discriminazione percettiva.

Ecco alcuni dei volumi in cui viene utilizzata questa notazione:

3 pensieri su “La notazione TUBS

  1. Interessante … fate anche corsi ??

    1. Ciao Mariarosa, sì! Siamo anche un ente accreditato al MIM per la Formazione e l’Aggiornamento docenti (dir. 90/2003, poi 170/2016). Trovi tutte le iniziative in programma nella sezione dedicata alla FORMAZIONE (in continuo aggiornamento) e se ti occorrono informazioni scrivici a formazione@progettisonori.it
      Grazie!

  2. Bella e utile idea! Diciamo che Harland e James hanno attinto quasi tutto dal sistema Kodàly dei primi del ‘900. L’importante è sviluppare e aggiornare le buone idee. Bravi

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